UMBERTO GAMBA pittore


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Biografia e Curriculum

Umberto Gamba

”E’ grande il desiderio di abbracciare l’uomo che vive ed è vissuto, nelle sue storie di miseria e di gioia, nel tentativo di conoscerlo e di crescere insieme verso “quell’oceano infinito di bellezza” che è Dio, il solo che può trasfigurare la materia e l’uomo.”


Umberto Gamba, partendo da un quanto mai valido e qualificato programma figurativo, è pervenuto ad una propria personale espressione, nell’interesse per le vicende quotidiane dell’uomo e del divino. Per cui in ogni suo lavoro si evidenzia un modulo narrativo chiaro e leggibile, dove la dimensione del suo linguaggio, anche trasfigurando le visioni, le rende palpitanti e colme di un sentimento di spirituale armonia…”

Si dedica all'attività pittorica dal 1977 presentando numerose
mostre personali (alcune tra le più importanti a Milano, Assisi, Bergamo, Trento, Bari, Bologna, Clusone (Bg), Castione (Bg), Martinengo (Bg)…) e partecipando, con successi e riconoscimenti, a molte collettive e concorsi in Italia e all’estero.

Ha ideato e perfezionato la
tecnica della china su ottone che gli consente di affrontare interessanti ed inediti accostamenti tra elementi vari quali i metalli, il legno, il cristallo…utilizzando, oltre la pittura con inchiostri di china, anche tecniche quali l’incisione, il mosaico, lo stucco…

Sempre con la tecnica della china su ottone o su carta, esegue
ritratti con raffinata tecnica e spiccata personalità (“…fissa nell’intuizione di un attimo che non è più, l’acuta nostalgia del tempo e coglie evocazioni da consegnare alla memoria…”).

Si è cimentato nel campo della
medaglistica su commissione di enti e privati.

Ha collaborato e collabora con decine di
riviste e giornali nazionali ed internazionali specialmente del mondo cattolico e dell’associazionismo;
numerosi sono i libri e le pubblicazioni da lui illustrate.

Vive e lavora in Via Prealpina Inferiore, 10
24020 GORNO (Bergamo) Italia
Tel. 035 70.70.19
Cell. 347 8402622
e-mail:
umbgamba@tin.it





QUANDO L'ARTE AVVICINA A DIO

Intervista al pittore UMBERTO GAMBA


Che cos'è per il pittore Gamba il lavoro artistico? Che tipi di soggetti predilige?
Il lavoro artistico è il desiderio di abbracciare l'uomo che vive ed è vissuto, nelle sue storia di miseria e di gioia, nel tentativo di conoscerlo e di crescere insieme verso “ quell'oceano infinito di bellezza” che è Dio, il solo che può trasfigurare la materia e l'uomo.' dunque l'umanità il soggetto preferito dei miei quadri, descritta nelle varie età e nelle varie situazioni; i bambini in particolare raccontano il mondo l'oggi proiettato nel mondo migliore del futuro.
Da dove trae ispirazione per le sue opere?
Avendo consapevolezza che il più grande creativo e artista è stato certamente Dio, cerco anch'io di attingere alla sua stessa fonte che è stata lo Spirito Santo e chiedo, anche nella preghiera, di poter avere in abbondanza il dono dell'ispirazione creativa (- spirazione - ispirazione)! Poi ogni occasione e situazione possono essere motivo di ispirazione e non c'è momento nel quale si debba essere distratti; cerco di essere sempre attento per cogliere tutti quei segni interiori o esteriori che il quotidiano o lo straordinario mi mettono davanti. È così che ha inizio ogni opera…
Serve l'arte al tipo di mondo e di realtà di oggi?

Il mondo attuale, quello che ci avvolge e coinvolge, ha bisogno di bellezza, altrimenti non gli resterebbe che la disperazione! La bellezza, con la verità, ha la possibilità di suscitare gioia e una gioia non effimera, come tante delle fasulle gioie propinate dal mondo, ma una gioia che ha la possibilità di durare nel tempo, “unisce le generazioni e le fa comunicare nell'ammirazione”;
è bellissimo che gli artisti con le loro opere siano capaci di rispecchiare, a modo loro, l'infinita bellezza di Dio, e di orientare a lui l'attenzione degli uomini.

Che cos'è la bellezza?
Come dice GPII: “La bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente. E invito a gustare la vita e a sognare il futuro…”piace pensare che almeno qualche mio quadro aiuti ad intuire il mistero, richiami a Dio e faccia sognare, suscitando, specialmente nei giovani, stupore ed entusiasmo per la vita e per il creato … e di entusiasmo, in questo nostro tempo nel quale ci aspettano sfide cruciali, ne abbiamo bisogno tutti per r-esitere e proseguire nel cammino.
Qual è il ruolo del pittore, dell'artista all'interno della Chiesa?
Il ruolo della Chiesa nel mondo è quello di trovare modi concreti ed adatti per fare innamorare l'uomo di Dio; certamente il pittore, attraverso colori e forme, ha una capacità tutta sua di cogliere i vari aspetti del messaggio cristiano attraendo ed affascinando chi guarda o ascolta. Cristo stesso si è fatto immagine del Dio Invisibile e ha utilizzato ampiamente le immagini nella sua predicazione, anche a me piace realizzare tutte quelle raffigurazioni e quei simboli che diano modo di incarnare quel Dio tanto misterioso che la Bibbia ci rappresenta.
Ho eletto a mio pubblico privilegiato quella parte dell'umanità più semplice e disponibile, non superba, umile, nell'accezione del
“beati i poveri di spirito...”;è stata dunque una scelta consapevole e convinta quella di usare frequentemente un linguaggio pittorico semplice e comprensibile, il più libero possibile da sovrastrutture intellettuali e necessità interpretative, nel massimo rispetto e grande stima di chi fa coraggiose scelte alla ricerca di linguaggi nuovi.
“Tocca a voi, uomini e donne che avete dedicato all'arte la vostra vita, dire con la ricchezza della vostra genialità che in Cristo il mondo è redento: è redento l'uomo, è redento il corpo umano, è redenta l'intera creazione, di cui san Paolo ha scritto che «attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19). Essa aspetta la rivelazione dei figli di Dio anche mediante l'arte e nell'arte. È questo il vostro compito. A contatto con le opere d'arte, l'umanità di tutti i tempi - anche quella di oggi - aspetta di essere illuminata sul proprio cammino e sul proprio destino.” dalla lettera di GPII agli artisti.
Esiste un arte religiosa e un arte non religiosa?
Secondo me l'arte, quando è autentica, ha comunque una relazione con il mondo della fede, anche quando non ci sono le migliori intenzioni o condizioni per avvicinarsi a Dio; l'arte resta come un ponte gettato verso l'esperienza religiosa. Se è arte che ricerca il bello, con il desiderio di andare oltre la miseria quotidiana, oltre “profondità più oscure dell'anima o gli aspetti più sconvolgenti del male”, l'artista esprime a modo suo il desiderio di tutti di essere salvati.
“Le arti si sforzano, infatti, di conoscere l'indole propria dell'uomo, i suoi problemi e la sua esperienza, nello sforzo di conoscere e perfezionare se stesso e il mondo; si preoccupano di scoprire la sua situazione nella storia e nell'universo, di illustrare le sue miserie e le sue gioie, i suoi bisogni e le sue capacità, e di prospettare una migliore condizione dell'uomo”. Gaudium et spes
Progetti per il futuro?
In quest'anno 2012 mi sono riproposto di lavorare pittoricamente sulla figura di , serva del Signoreper una mostra all'aperto che voglio fare nel bosco intorno al Santuario del Frassino in Val del Riso di cui quest'anno celebreremo il 500mo anniversario dell'Apparizione; camminando nel bosco, immersi nel Creato, si potranno vedere i quadri, leggere dei testi, ascoltare i silenzi della natura e i suoni dei musicisti… e pregare la Madonna, la “tutta bella”che innumerevoli artisti hanno effigiato e Dante contempla negli splendori del Paradiso come “bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi”.
Visto che insegni religione, vedi i giovani da un osservatorio abbastanzavicino a loro. Come sono i giovani di oggi, è vero che esiste un vuoto divalori? E come si può comunicare con loro?


I giovani spesso sono descritti dai telegiornali come “ indignati”, ma a mio parere gli “ indignati” sono purtroppo pochi; la maggior parte sono spaventati, si sentono defraudati del futuro che è diventato un miraggio o un incubo. Tanti sono come da una realtà fatta da alcuni adulti che “i valori” non glieli ha testimoniati né vissuti, ma che addirittura glieli ha banalizzati e mercificati.giovani sono meravigliosi, vanno risarciti per le aspirazioni infrante, per i traguardi negati, per non averli attrezzati alla vita; bisogna dire loro che sono fatti per puntare in alto e in Alto, che sono chiamati a credere in qualcuno che sia un volto degno della vita e che imparino a “votare”, a dire i propri SI, in modo coscienzioso e coraggioso… e credo che un efficace linguaggio che ci è rimasto per dire tutto ciò è una testimonianza altrettanto coscienziosa e coraggiosa!!!

6 gennaio 2012
Francesca Redolfi "IL CENACOLO"


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